Pino Scicolone era nato a Cefalù il 20 febbraio 1927. Ultimo di cinque figli fin da piccolo aveva manifestato la passione per i motori. Da studente, quando finiva i compiti scolastici, dedicava il suo tempo alla riparazione dei motorini. Proprio questa sua passione, alla morte del padre, gli apre le porte del lavoro.
Aveva, infatti, appena diciannove anni quando resta orfano. Si rende subito conto che la sua famiglia aveva bisogno di risorse finanziarie per tirare avanti. Decide così di abbandonare gli studi e si dedica ai motori. Nel tempo libero, poi, fa spazio ad un’altra sua grande passione: la fotografia e i filmini. Nel 1951Pino prende in affitto un piccolo magazzino in via Umberto I dove svolge la sua attività di meccanico. Era da poco finita la guerra e l’Italia si avviava alla ricostruzione.
Per questo affronta una vita difficile e piena di sacrifici. Lavorava fino a tarda sera e tante volte anche la domenica. Dopo alcuni anni di attività in via Umberto I, acquista alcuni locali in piazza San Francesco, grazie anche all’aiuto dell’unica banca esistente a Cefalù: la cassa di risparmio. Sono gli anni nei quali cominciano a circolare fra le strade le prime automobili. Quanti ne possedevano una, conoscendo la passione di Pino, cominciano a bussare alla porta della sua officina per la riparazione del veicolo.
Si va avanti così per alcuni anni. Nella seconda metà degli anni 50 cominciano a bussare alla porta della sua officina anche i concessionari di auto siciliani. Gli viene offerta la sub agenzia per la vendita di auto Bmw, Audi, Prinz.Nel 1958 Pino conosce una bella ragazza benestante di Lascari. I due si innamorano e dopo alcuni mesi, nel dicembre del 1959, si sposano. Dopo il matrimonio i giovani sposi acquistano casa in via Principe Umberto, oggi via Roma, nel palazzo del Cavallino Bianco. In quel periodo però il palazzo era ancora in costruzione. Per questo affittano casa su Corso Ruggero. Dal loro matrimonio nascono due figli : Salvatore ed Antonella . Nel gennaio del 1981, ad appena 54 anni Giuseppe muore. I suoi figli Salvatore ed Antonella ne continuano l’attività.